Politica e linguaggio, si torna al machete

Politica e linguaggio, si torna al machete

La scuola politica fondata da Miguel Donegani, leader del movimento PeR (Progressisti e Riformisti), ha ospitato mercoledì scorso il giornalista e scrittore di origini gelesi Salvatore Parlagreco (nella foto, a sinistra, intervistato dal giornalista Jerry Italia), per una lezione su un tema di grande interesse ed attualità: “L’informazione e la politica”.

Il tema è stato sviluppato dal relatore con competenza attraverso un excursus storico che ha interessato l’attenta platea intervenuta in Piazza Martiri, sede del Movimento. La lezione ha ricordato l’evoluzione più recente subita dall’informazione politica e parlamentare, affondando lo scandaglio alla fine sull’attualità, caratterizzata dall’arrivo dell’Intelligenza Artificiale, con le sue enormi conseguenze di carattere politico, sociale ed economico.

Parlagreco si è soffermato sul ruolo dell’informazione, oggi forse marginale rispetto al passato e sulle diversità che si sono verificate nel campo dell’informazione negli ultimi anni, a cominciare dai luoghi tradizionali della politica, come il Parlamento, sostituiti dagli studi televisivi e, sotto alcuni aspetti, persino dalle chat dei social network.

Profonde le differenze. Per misurarne l’ampiezza e il livello di rilevanza, Parlagreco è partito dalle “piazze”, politiche, i luoghi deputati al comizio politico, durante il quale la fisicità dell’oratore esprimeva il carattere del linguaggio. In qualche misura urlato, ma mantenuto entro i limiti del buon senso e della concretezza, a differenza di ciò che accade nei giorni scorsi. La fisicità è venuta meno con l’avvento della radiofonia, grazie al quale è prevalso il linguaggio sobrio. Il leader torna al centro della scena con la televisione e gli studi televisivi in modo inarrestabile occupano i luoghi tradizionali della politica con i talk show.

Le nuove tecnologie accelerano le diversità, la grande svolta avviene con l’arrivo della rete e i social. Cambia tutto: il linguaggio, i pensieri, i contenuti dell’informazione politica. Una svolta pari per rilevanza alla galassia Gutenberg. Prevalgono i temi aggressivi, il machete, l’istantaneità, tutto ciò che induce il leader politico a parlare “con la pancia” alla gente.

Le nuove tecnologie offrono da un lato ampi spazi alla democrazia, e dall’altro la derubano del buon senso e della concretezza, suscitano paure invece che partecipazione, polarizzano e manipolano invece che creare convergenze ed opportunità. Tutto questo – ha sostenuto Parlagreco – lascia a ciascuno di noi la responsabilità di utilizzare tecniche e macchine che pure hanno fatto compiere all’umanità un grande balzo. 

Miguel Donegani ha ringraziato l’oratore, lodando l’utilità delle sue riflessioni e apprezzandone la competenza. A conclusione dell’evento, sono intervenuti, sollevando importanti questioni, la prof.ssa Lina Orlando, l’ing. Pellegrino Cannizzo e il giornalista Jerry Italia.