John Wayne, un pistolero per tutte le stagioni

John Wayne, un pistolero per tutte le stagioni

Fin dalle origini il Cinema ha raccontato il leggendario West con una serie di interpreti straordinari come Tom Mix e Alan Ledd, Gordon Scott e Errol Flynn, Gary Cooper e James Stewart, Richard Widmark e Burt Lancaster, sino ad arrivare ad Henry Fonda e Clint Eastwood; tutti attori che hanno dato volto a sceriffi e banditi, pistoleri ed avventurieri di ogni risma.

Ma fra tutti il cow-boy più famoso del grande schermo, colui che è rimasto nell'immaginario collettivo, è certamente John Wayne(nella foto), detto anche “The Duke”, per la sua figura imponente (era alto 1,93 cm) e il suo aspetto, che soprattutto da giovane lo vide fra i più divi più belli del firmamento cinematografico.

Nato come Marion Robert Morrison il 26 maggio 1907 a Winterset nello Iowa, l'attore  iniziò a  lavorare con il nome d'arte che lo rese famoso quando il cinema era ancora muto. La sua fortuna fu conoscere il maestro insuperato del genere western John Ford, il quale già nel 1927 gli diede un ruolo importante nel film La canzone della mamma. I due divennero subito amici e avrebbero dato vita ad un sodalizio artistico fra i più importanti di tutta la storia del cinema. 

Non a caso Ford e Wayne lavorarono insieme in ben 20 film. E sotto la direzione dell'amico regista, Wayne interpretò i suoi ruoli più celebri, a partire da quello di Ringo Kid in Ombre rosse (1939), il western che diede la svolta decisiva alla sua carriera, proseguendo poi con la trilogia sulla Cavalleria, comprendente Il massacro di Fort Apache (1948), I cavalieri del Nord Ovest (1949) e Rio Bravo (1950). Altro successo fu Un uomo tranquillo (1952) dove aveva come partner la bellissima Maureen O' Hara. E sono ancora da ricordare Sentieri selvaggi (1956) e L'uomo che uccise Liberty Valance (1962). 

Ma la popolarità e il carisma condussero John Wayne ad avere successo anche in film di guerra e persino nella commedia. Tornando invece al western, un' altra pellicola di successo fu  Un dollaro d'onore del '58, girato insieme a Dean Martin e Angie Dickinson, dove venne diretto da Howard Hawks, altro grande maestro del genere.

Nel 1969 Wayne vinse il suo unico premio Oscar per il film El Grinta. La sua ultima interpretazione risale invece al 1976, nel film Il pistolero di Don Siegel, con la partecipazione di Ron Howard, una sorta di testamento cinematografico in cui l'attore – all'epoca già malato – vestì i panni di un anziano pistolero di grande fama, affetto da un cancro incurabile, che decide di ritornare a Carson City per regolare alcuni conti in sospeso con i cattivi di turno. Wayne se ne andò tre anni dopo, l'11 giugno del 1979, a causa di un tumore allo stomaco.

Figura controversa per il suo credo politico e alcune sue scelte di campo (tutta la sua vita fu intrisa di un bellicoso patriottismo ed egli fu anche un potentissimo massone), l'attore riuscì comunque a mettere d'accordo tutta la vasta platea americana, ogni qualvolta impugnava la colt per uccidere i malviventi ed assicurare alla giustizia i banditi.

In questo senso, con la sua inconfondibile camminata e lo sguardo di chi sa sempre ciò che vuole,  seppe impersonare come nessun altro l'uomo di legge o l'ufficiale di cavalleria sempre pronto a punire gli indiani cattivi. E con queste caratteristiche che lo hanno reso unico, Wayne ha attraversato 50 anni di cinema, divenendo uno dei miti più inossidabili della vecchia Hollywood.