Provinciali,  Di Stefano analizza la sconfitta, Possibile resa dei conti, con rimpasto in giunta

Provinciali,  Di Stefano analizza la sconfitta, Possibile resa dei conti, con rimpasto in giunta

«Ho accettato la candidatura alla presidenza della provincia nel momento in cui ho avuto garanzie del massimo impegno in campagna elettorale di partiti, movimenti e liste civiche che intendevano appoggiarmi, pur sapendo delle difficoltà esistenti e del rischio di possibili futuri scompensi specialmente nel comune di Gela.

«Non mi sono risparmiato. Ho girato tutti i paesi, città e territori del sud e del nord della provincia, incontrando consiglieri comunali e venendo a conoscenza di realtà e di problematiche nuove che mi hanno arricchito politicamente tanto. Così il sindaco di Gela Terenziano Di Stefano (nella foto), a 48 ore dal voto per le Provinciali.

«Il risultato perchè è venuto a mancare nei miei riguardi. Ho fatto una mia analisi. Viene a mancare per tre motivi, che cito in ordine: 

1) se il modello Gela fosse proseguito anche nel modello Caltanissetta io oggi sarei presidente perchè il 5% dell'Mpa anzichè essere appannaggio di Tesauro sarebbe stato a mio favore. Ma a Caltanissetta Mpa per le provinciali ha ribadito l'alleanza regionale e Raffaele Lombardo me l'aveva ribadito.

2) Coloro che hanno tessere di partito o sono "civici" ma si sentono vicini al centro-sinistra non hanno fatto prevalere la propria appartenenza ma la vicinanza territoriale (il nisseno anziché il gelese o il niscemese, campanilismo puro, ndr).

3) La territorialità per quanto riguarda la nostra città, invece, non c'è stata. Lì è prevalsa l'appartenenza, mentre nel Nord del Vallone non è prevalsa l'appartenenza ma la territorialità».

«Da escludere un accordo last minute con Conti (centro destra) perchè ritirandomi avrei danneggiato il centro-sinistra e avrei avuto problemi a casa mia, nella coalizione con cui amministro il Comune di Gela.

– Avete perso perchè avete commesso errori?

«No, errori non ne abbiamo commesso perchè candidato a presidente e lista prendono le stesse percentuali, piazziamo 3 eletti in consiglio (ottimo risultato) e con Faraci abbiamo sfiorato il quarto seggio. La scelta degli autonomisti di andare con Tesauro non è un errore nostro ma un dato di fatto».

– Ci saranno conseguenze a Gela nella composizione della giunta comunale?

«Sono giorni di riflessione. Qualcosa è mancata ma non solo dall'Mpa, pure certi voti del Nord Vallone. Mi aspetto un chiarimento del segretario provinciale del Pd. Così come dovremo guardare per le Regionali cosa farà l'Mpa e cosa farà "Sud chiama Nord". Se queste forze si schiereranno con il centro-destra io non posso avere al mio interno cortocircuiti. E allora la mia riflessione deve essere a 360 gradi».

– Lei esclude qualche sostituzione in giunta, qualche rimpasto a breve termine?

«No, non lo escludo. Non do tempi, ma non lo escludo».